Assunta Reca sul nodo lo stemma di mons. Antonio De Ricci, arcivescovo di Reggio dal 1453 al 1488.

Appartiene, probabilmente, al Monumento sepolcrale di mons. Ricciulli Del Fosso, arcivescovo di Reggio Calabria dal 1560 al 1592, esposto in Cattedrale e attribuito al messinese Rinaldo Bonanno.

La statuetta della Madonna assunta è aggiunta settecentesca. L’asta è stata sostituita durante l’episcopato di mons. Pietro di Benedetto, arcivescovo di Reggio dal 1836 al 1855, del quale reca lo stemma.

È parte di un insieme di tre calici uguali, tutti recanti sul piede lo stemma di mons. Damiano Polou, arcivescovo di Reggio dal 1727 al 1756.

Donato nel 1821 al Capitolo della Cattedrale da monsignor Alessandro Tommasini, arcivescovo di Reggio Calabria dal 1818 al 1826.

Sulla pancia della brocca e all’interno del bacile è inciso lo stemma di mons. Bernardo Maria Cenicola, arcivescovo di Reggio dal 1797 al 1814.

Reca agli estremi dello stolone lo stemma a ricamo di mons. Mariano Ricciardi, arcivescovo di Reggio dal 1855 al 1871.

Appartenne a mons. Francesco Converti, arcivescovo di Reggio Calabria dal 1872 al 1888.

Appartenne a mons. Francesco Converti, arcivescovo di Reggio Calabria dal 1872 al 1888.

Donato dalla Regina Maria Cristina di Spagna a monsignor Luigi Tripepi (Cardeto, 1836 – Roma, 1906) recatosi in Spagna in qualità di ablegato pontificio, con l’incarico di portare la berretta cardinalizia per il vescovo di Oporto. Il 15 aprile 1901, in occasione dell’elevazione al porporato, il cardinale Tripepi volle destinare il prezioso calice alla chiesa parrocchiale di Cardeto, “diletto paese natìo”.

Donato nel 1894 al card. Gennaro Portanova dagli alunni del Seminario arcivescovile di Reggio Calabria.

Appartenne, forse, a mons. Antonio Lanza, arcivescovo di Reggio dal 1943 al 1950.

Appartenne a mons. Antonio Lanza, arcivescovo di Reggio dal 1943 al 1950.

Fu donato a mons. Giovanni Ferro nel 1950 dai suoi concittadini di Costigliole d’Asti, in occasione della nomina ad arcivescovo di Reggio Calabria.

Appartenne a mons. Giovanni Ferro, arcivescovo di Reggio Calabria dal 1950 al 1977.

Il calice fu donato a monsignor Giovanni Ferro, arcivescovo di Reggio Calabria, da Giuseppe Saragat, presidente della Repubblica, quale ringraziamento per l’opera di pacificazione svolta dal presule in occasione dei “Moti di Reggio” del 1970.

Raffigura Gesù Cristo e i santi Pietro e Paolo all’esterno e lo stemma pontificio all’interno del cerchio. Consegnato il 6 dicembre 1965 da papa Paolo VI a ciascun Padre conciliare, alla vigilia della chiusura del Concilio Vaticano II, appartenne a mons. Giovanni Ferro, arcivescovo di Reggio Calabria dal 1950 al 1977.

Stampato in 270 fogli di carta filigranata in cotone, ha coperta in onice con formelle in argento raffiguranti sul piatto anteriore Le pie donne al sepolcro di Emilio Greco e sul posteriore una Croce con agnello mistico e i Simboli degli apostoli di Floriano Bodini.
L’opera fu ideata nel 1975, iniziata nel 1981 e compiuta nel 1987. Edito in cento esemplari, di cui il presente è il diciannovesimo, l’Evangeliario, illustrato con serigrafie dei più importanti artisti italiani contemporanei, è stato donato dalla Regione Calabria alla Basilica Cattedrale di Reggio Calabria nel 1988, in memoria del XXI CEN e in omaggio a papa Giovanni Paolo II.